Se c’è una cosa in cui sono davvero negata è prendermi cura delle piante. Per via dei gesti ripetitivi e costanti che richiedono. Sono sincera, forse mi annoiano e per questo mi dimentico. Alla fine la pianta soffre ed io con lei. Per le stesse ragioni una pasta madre non dura più di un mese o due sotto le mie cure incostanti…lo ammetto 🙁
Ecco perchè qualche anno fa, appena nato questo blog, ho a malincuore rifiutato un regalo molto prezioso di una delle mie prime amiche della blogosfera, Libera: la spedizione di grani per la produzione di kefir.
Il kefir, per chi non lo sapesse, è una ‘bevanda’ simile allo yogurt ma molto più ricca di microrganismi. Per saperne di più potete farvi una cultura qui.
Da quando c’è Mr G in famiglia consumiamo una maggiore quantità di yogurt (lui il latte ormai lo disdegna!) e visto che gli piace anche al naturale, al massimo -se posso- aggiugo frutta fresca.
Per questo quando di recente a casa di mia cognata ho assistito alla preparazione del kefir e lei si è offerta di regalarmene un po’ mi sono fatta tentare ed ho preso ‘in cura’ un bel cucchiaio di grani di kefir.
Sono partita con molte perplessità, soprattutto perchè il gusto del kefir è molto più acido dello yogurt naturale ed è anche un po’…frizzante! Insomma bisogna farci l’abitudine. La faccia di Mr G la prima volta che lo ha assaggiato di sicuro non la dimenticherò mai: un misto tra sorpresa, schifo e curiosità, ma x fortuna alla fine ha prevalso quest’ultima…!
Una volta presa confidenza le cose sono andate sempre meglio ed il kefir è entrato piano piano a far parte della nostra famiglia, ormai kefirizzata
Mi fa piacere pensare che qualora volessimo sospendere la produzione di kefir non sarà necessario buttare i grani o farli morire inutilizzati, ma basterà congelarli o regalarli o…mangiarli.
In più, andando avanti, ho scoperto le sue proprietà benefiche, soprattutto per i bimbi e la possibilità di utilizzarlo in molte ricette, come yogurt o come formaggio, oppure gustarlo al naturare con l’aggiunta di un po’ di miele.
Provo a spiegarvi come funziona la produzione di kefir, almeno quello che faccio io.
Ma la prima domanda è: dove si comprano i grani?
I grani non si possono comprare, è necessario che qualcuno vi faccia questo regalo prezioso.
In questo sito troverete quel qualcuno!
Ecco come funziona la faccenda.
Gli ingredienti sono solo due:
grani di kefir e latte fresco
In quali proporzioni?
Per iniziare consiglio di pesare i grani ed aggiungere una quantità di latte pari al peso dei grani stessi motiplicato per 20 (questa la regola matematica che mi aveva detto mia cognata). Quindi, ad esempio, se ho circa 20g di grani di kefir dovrò aggiungere 400ml di latte per ottenere un kefir di latte.
Queste dosi però sono indicative e, a mano a mano che si impara dall’esperienza, non sarà difficile stabilire le ‘proprie’ dosi: io ad esempio adesso uso un cucchiaio molto colmo di kefir per 400-500 ml di latte e mi trovo bene con queste proporzioni. In un barattolo di vetro metto quindi i grani, aggiungo il latte e mescolo. Lascio riposare a temperatura ambiente e al buio senza chiudere ermeticamente con il coperchio (x far respirare i grani) ma coprendo il barattolo con della carta da cucina, magari fissandola con un elastico. Il giorno dopo, se mi ricordo, mescolo di nuovo (i grani tendono ad affiorare in superficie e quasi ad uscire quindi dal latte) e lascio riposare un altro giorno. Dopo 2 giorni in tutto si sarà formata una parte densa sulla parte alta del barattolo (il kefir) e una parte liquida sul suo fondo (il siero): a questo punto metto il barattolo in frigorifero e lo lascio da qualche ora a un giorno intero al massimo.
Il kefir è pronto, si tratta solo di filtrarlo per separarlo dal siero (da buttare) e dai grani (con i quali ricomincerò il processo da capo).
Per filtrarlo il procedimento migliore è lasciare il barattolo aperto e capovolto su un colino a maglie strette (possibilmente di plastica) per una decina di minuti, disponendo sotto il colino una ciotola o qualsiasi altro recipiente per raccogliere il siero. In questo modo il siero si separerà dalla parte densa. Eliminato il siero passerò al colino la parte densa con l’aiuto di un cucchiaino di plastica. Ciò che filtra dal colino è il kefir. Lo conservo in frigo e lo consumo entro alcuni giorni. Ciò che resta nel colino sono i piccoli grani di kefir…pronti per un nuovo tuffo nel latte fresco!
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