Visto che in questi giorni devo mangiare molta carne (i vegani non me ne vogliano), ho deciso di cimentarmi nella preparazione del roastbeef. Come ricetta qui c’è poco da dire, credo sia l’esperienza ad insegnare più che mai, perciò mi limiterò a dire quelle poche cose che ho imparato, che pure mi sembrano fondamentali. L’elemento basilare per eccellenza per una buona riuscita del roastbeef è la materia prima. Per il taglio più adatto e la qualità della carne affidatevi al vostro macellaio di fiducia. Il mio non si discute, è un nome a Roma e non solo nel quartiere. Mi sono fatta preparare 800 gr (peso minimo x un roastbeef) di lombata, che dovrebbe essere un taglio sufficientemente grasso e saporito per un arrosto.
Il mio primo roastbeef!
Ho preso il mio tocco di carne bello inspaghettato e l’ho messo a rosolare su una padella con olio. Per chi preferisce, può cospargere la carne con del pepe macinato (rosso, nero, bianco). Non ho messo sale ed ho usato il cucchiaio di legno per rigirarlo, in modo tale che la carne non perdesse, anzi consolidasse, i suoi sapori. Ho letto che la rosolatura della carne prende il nome di reazione di Maillard, che è auspicabile nel roastbeef perchè favorisce il gusto di cibo cotto e il colore bruno, nello stesso tempo salvaguardandone il contenuto di liquidi. In sostanza: si forma una crosticina buona buona.
A questo punto ho trasferito la carne in una teglia da forno irrorandola con mezzo bicchiere di vino e coprendo la teglia con la carta alluminio. A questo proposito, sapete il segreto per evitare che il vino mantenga il suo sapore alcoolico e acidulo? Bisogna farglielo perdere riscaldandolo in una padella per qualche minuto a fiamma media, finchè il suo contenuto alcoolico non evapora. I più coraggiosi (io no) possono procedere con la prova dell’accendino: quando il vino non si accende più è fatta! Ma evitate di darvi fuoco please!!
Il forno deve essere statico e preriscaldato alla massima temperatura (240-250°). Il tempo della cottura dipende dalla grandezza della carne e dal vostro gusto: se preferite un roastbeef “rare” o “pink”, come da tradizione inglese, potete cuocere per circa 15 minuti un arrosto sotto al kg di peso. Il mio è venuto cotto al punto giusto e la sorpresa inaspettata è che oggi è molto più buono che domenica quando l’ho fatto! PS.: non dimenticate di salare!
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