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In ritardo di una tappa mi aggancio anch’io al Culinary Tour 2011 organizzato da Joan di Foodalogue (e conosciuto tramite l’instancabile Cindystar) per approdare in …Alaska! Cosa ne so io di questo paese gigantesco degli USA? Praticamente niente, proprio per questo mi sono cimentata in questa avventura, per la curiosità di scoprire qualcosa delle abitudini culinarie di questo posto ed aggiungere qualche elemento in più nel mio scarso bagaglio di conoscenze.
Piccola parentesi: qualcuno ha visto il film In to the wild di Sean Penn? Ecco, io fino ad oggi dell’Alaska sapevo soltanto che nelle sue immense terre selvagge esiste una pianta velenosa, molto simile ad una commestibile, che ha “fregato” il povero protagonista del film, già messo male per il freddo e la fame, dandogli la mazzata finale/fatale. Il film perlatro è la storia vera di Christopher McCandless, un giovane anticonformista che sceglie di vivere un’esistenza on the road e che finirà appunto la sua esistenza stessa spingendosi ai limiti della libertà, per scoprire nello spazio tra la vita e la morte che “Happiness only real when shared”: la felicità è autentica solo se condivisa. Non c’è cosa più vera.
Lo spunto per questo piatto l’ho trovato sul sito di Petersburg, una città nel sud est dell’Alaska…. una città dell’Inside Passage, la zona frastagliata di isole e mare a sud est dell’Alaska. Tra le varie ricette, sperimentate dai marinai sulle cucine di bordo delle navi con il pesce appena pescato nei dintorni, ho scelto l’Alaska Bob’s fish taco, che mi è sembrata una ricetta invitante ed originale, perchè mescola usanze di diversi paesi (i tacos della cucina messicana) con la maniera tipica di cucinare il pesce in Alaska: la marinatura. Ho notato infatti che in Alaska si usa marinare il pesce prima di cuocerlo. E’ una cosa che ho trovato in moltissime ricette. E questa per me è una novità che mi ha fatto piacere scoprire. Perchè dalle nostre parti in genere la marinatura e la cottura al forno si usano alternativamente, non insieme.
Per venire alla ricetta senza ulteriori indugi e divagazioni (stoppatemi io sono logorroica, se comincio non mi fermo più), eccola qui, con qualche piccola rivisitazione (ci ho aggiunto anche un tocco di Grecia!). Purtroppo avrei voluto usare i filetti di halibut ma nell’ultimo anno sono diventati introvabili, anche congelati (se qualcuno sa dove trovarli a Roma, per favore batta un colpo!), così ho comprato del merluzzo fresco, che in ogni caso è un pesce che si trova anche nel nord Pacifico (Alaska black cod).
Ingredienti:
Per la marinade:
1 cucchiaio di salsa di soia
1 mazzetto di erba cipollina
3 cucchiai di olio evo
1/4 di lime (succo)
Per i fish tacos:
500 gr di filetti di halibut (o merluzzo)
1/2 cavolo bianco
salsa tzatziki
taco sauce
4 tortillas (tacos)
Per la salsa tzatziki:
150 gr di yogurt greco
1 cetriolo
1/2 lime (succo)
pepe q.b.
Prendi i filetti di pesce e tagliali a striscioline lunghe circa 5 cm e larghe 2 cm. Mettili in una terrina di vetro insieme a tutti gli altri ingredienti per la marinade e lasciali riposare per almeno un’ora.
Trascorso il tempo necessario, prendi i filetti e mettili in una teglia, su un foglio di carta forno, e cuocili in forno ventilato (preriscaldato a 180°) per circa 15 minuti. Nel frattempo prepara lo tzatziki (se poi lo fai il giorno prima e lo lasci riposare in frigo è ancora meglio!) semplicemente mescolando lo yogurt, il cetriolo sminuzzato, il limone ed il pepe (se ti piace). Affetta il cavolo a striscioline sottili e condiscilo con olio e sale, oppure puoi cuocerlo in padella se preferisci. Io l’ho provato in tutti e due i modi ed è ugualmente buono. Poi su ciascuna tortilla (scaldata qualche minuto in forno) stendi un po’ di tzatziki, qualche strisciolina di cavolo, 3-4 filettini di pesce e la salsa taco piccante, se ti piace.
Avvolgi i tacos e, se resisti alla tentazione di mangiarli subito, chiudili con uno spago da cucina per servirli in tavola.
Alla prossima settimana …molto più vicino…in Turchia!
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