Sono sicura che quest’anno nessuno mi può battere quanto a ritardo nel fare il fatidico albero di Natale. Eppure quest’anno ci tenevo particolarmente a fare un bell’albero, di quelli tutti addobbati e grandi che fanno tanto famiglia e calore. Ma anche questa volta mi sono ridotta all’ultimo secondo. Venerdì è la Vigilia e quest’anno festeggeremo tutti qui, nella nuova casa. Considerato che fino allo scorso Natale Luca ed io ci muovevamo in uno spazio ridottissimo e che invece a casa nuova di spazio ce n’è, ho deciso che per queste feste voglio un Albero Di Natale con le Lettere Maiuscole. Non uno striminzito alberello finto di 30 cm di altezza, simbolico ciuffetto utilizzato finora per dire: ecco, ho fatto l’albero. Un albero diverso, un simbolo del Natale che rispecchi anche qualcosa di più, l’amore e la dedizione alla vita e alle piccole cose. Il problema è che l’albero che ho in mente io non si trova facilmente in giro. Perchè io non voglio un albero finto, ma non voglio neanche un albero vero, che poverino dopo che fine fa? Allora cosa aleggia nella mia testolina? Guardiamoci intorno per cercare di capirlo. Ma in giro è tutto uguale, tutto omologato. E poi scusa un attimo: per decenni ci hanno giustamente convinto a non comprare l’albero-abete in carne ed ossa, perchè è una scelta poco naturalistica, ed ora se guardi su internet acquistare un albero finto è anche questa diventata una scelta poco “eco”. Ma allora come deve essere questo albero? Non sarà mica tutto guidato dalle solite logiche commerciali che ci portano dove vogliono loro? Temo che ancora una volta la risposta sia sì.
Allora dico NO, mi ribello all’albero di plastica e pure al povero abete che non si merita di essere sedotto e abbandonato: voglio un albero che non sia contro natura. Ecco la soluzione: voglio un albero di rami secchi. Ecco cosa voglio. Un bell’albero originale, minimalista e molto, molto stylish.
La mia ricerca parte dai super mega supermercati per passare a negozi specializzati di vario genere (anche cinesi). Ma niente. L’albero che cerco io, quello che mi si è concretizzato in mente non c’è, neppure a volerselo fabbricare da soli. E poi ormai è già tutto FINITO, mica solo l’albero. Oggi ho dovuto telefonare ad una decina di negozi per trovare un gioco da tavolo (Tabù, lo conoscete?) per i miei nipoti: tutto FI-NI-TO. E che palle! Ecco perchè odio e amo il Natale. Non contemporaneamente. A volte lo odio, a volte lo amo. Se sto a casa tranquilla in poltrona e penso all’atmosfera natalizia, allora lo amo. Venerdì nevicava ed io ero a godermi lo spettacolo dall’interno della mia dolce casa. E pensavo: com’è romantico! Mettiti dall’altra parte, cambia lato della strada, vatti a fare un giro per Roma e vedi come cambi idea. Come finito? domando alla commessa di un negozio. Al Natale ci si pensa a novembre, mi fa lei. E-sa-ge-ra-taaaa, penso io. Comunque tanto quello che vedo in giro proprio NON è il mio albero, definitivamente.
C’è solo un posto dove (forse) posso trovare i miei rami secchi. Il vivaio. A meno che pure lui non abbia solo cose confezionate. E invece no, anche lui ha avuto la mia stessa idea, finalmente qualcuno che mi capisce! Ad un angolo del negozio dei bei rami spogli di albero con appese tante decorazioni natalizie. Scusi dove lo prendo quello? No, quello non lo prende perchè quei rami non sono in vendita, mi servono per tenere in esposizione gli addobbi. Quelli sì che li vendo. Ma io voglio i rami, faccio io. Insisto in tutti i modi, fino a quando si rende conto – dopo una ventina di minuti di pilotto – che non avrei mai mollato l’osso senza una valida alternativa. Allora mi fa: se vuole nel campo qui dietro al negozio ho appena fatto le potature. Se trova qualche ramo che fa al caso suo, se lo prenda (aggiungendo mentalmente: questa pazza fissata, prima me la levo di torno, meglio è). E in men che non si dica mi ritrovo al freddo a camminare nella sterpaglia tra montagne di rami e foglie di ogni genere alte 2 o 3 metri. Specifico che sono in convalescenza da un intervento chirurgico e che arrampicarsi tra i rami non è esattamente ciò che mi ha prescritto il medico. Ma questa sono io. Risultato: trovo dei rami potenzialmente bellissimi, richiedono solo di essere sistemati e amati come si deve. Non per vantarmi, ma il tizio del negozio, inizialmente titubante (per così dire), a cose fatte e con i rami belli invasati mi ha pure chiesto un baratto con i suoi: eh no eh! Ora te li tieni i tuoi zeppetti secchi, e io mi prendo “i miei” (poveraccio, in fondo è stato gentile, me li ha regalati..e ci mancherebbe che me li faceva pure pagare!). In definitiva, anche se un po’ faticato e anche se col senno del poi mi risparmierei di certo la scena di me che cerco di conficcare rami alti due metri nell’ascensore, con tanto di sbriciolamento di corteccia a terra, sotto lo sguardo incredulo (e anche un po’ incazzato) delle due vecchiette del secondo piano, sì insomma dicevo in definitiva è una gran soddisfazione: non è il più bell’albero del mondo?
GIUSY says
Acky, il tuo alberodi Natale è davvero unico….riesco a vederlosolo adesso, emi piace davvero molto. La mia proposta è: un albero unico ogni Natale!!!! E’ troppo facile addobbare l’albero con le solite decorazioni acquistate, uguali a tutte le altre e anonime. Io, ad esempio, le decorazioni le faccio da sola, così sono certa che ilmio albero è UNICO e IRRIPETIBILE….
Appuntamento al prossimo anno allora, con la creazione Natale 2011!!!!
Cinzia says
CHE bello, la foto sembra un acquerello, brava!